Gino Cassinis, Rettore del Politecnico, riprende l’idea di un Istituto di Calcoli Numerici da ospitare all’interno dell’Ateneo. L’iniziativa trova appoggio nel “Piano Marshall”, il progetto di ricostruzione con cui gli U.S.A. sostengono la ripresa dell’economia nell’Europa Occidentale dopo gli eventi bellici. La scelta del calcolatore cade su un modello “CRC102A” della CRC-Computer Reasearch Corporation di Los Angeles. Il giovane Dadda si reca negli U.S.A. per presiedere alle operazioni di trasferimento. Il calcolatore è una macchina con una memoria costituita da cilindri magnetici di 1024 parole di 42 bit. Il contratto di acquisto prevede che la CRC non abbia alcuna responsabilità una volta consegnata la macchina, per cui Dadda prende parte alla costruzione e alla messa a punto dell’apparecchio per essere in grado, una volta giunto in Italia, di mettervi mano.