FROB (Family of ROBots) mira a sviluppare una metodologia e degli strumenti per sviluppare e testare robot autonomi in grado di supportare le attività ludiche dei bambini con disabilità, fisica e cognitiva, aiutandoli a superare le limitazioni individuali e le barriere ambientali che impediscono loro di giocare autonomamente.
I bambini con disabilità possono incontrare difficoltà nello sviluppo autonomo delle abilità necessarie al gioco a causa delle loro caratteristiche specifiche e della mancanza di giocattoli progettati appositamente per loro, nonché dell'assenza di metodologie e tecniche appropriate per sostenere le loro attività ludiche in contesti inclusivi. Ciò può compromettere non soltanto il loro sviluppo cognitivo, ma anche le loro relazioni sociali, impedendo così la piena realizzazione dei loro diritti, riconosciuti sia dall'UNCRC che dall'UNCRPD.
Negli ultimi decenni la ricerca multidisciplinare ha affrontato gli aspetti critici del gioco con le persone con disabilità: la progettazione di giocattoli accessibili e adattabili, lo sviluppo di metodologie per l'implementazione di attività ludiche efficaci e inclusive (per quanto riguarda gli spazi, le possibilità, i mediatori, gli scenari) e le politiche (atteggiamenti, norme). Il PNRR (2021) sostiene inoltre la necessità di garantire attivamente le pari opportunità alle persone con disabilità, superando i ritardi che le penalizzano in Italia.
Questa ricerca si concentra sullo sviluppo di una serie di strumenti per educatori e caregiver, tra cui: a) una famiglia di ROBots (FROBs), la cui modularità consente di definire diversi tipi di interazione e di gioco; b) un relativo repertorio di attività ludiche inclusive che assicurano la partecipazione diretta dei bambini con disabilità, in particolare di quelli con disabilità fisiche e disturbi dello spettro autistico.
La maggior parte dei giocattoli e dei prototipi robotici disponibili sono adatti a un solo tipo di interazione, con uno scarso potenziale ludico. La modularità dei FROB consentirà diversi tipi di gioco (lato cognitivo: pratico, costruttivo, simbolico, basato su regole; lato sociale: solitario, parallelo, collaborativo) e supporterà l'adattamento del giocattolo alla situazione di gioco, dando la possibilità ai bambini con disabilità di giocare insieme a diversi livelli di complessità. La sfida principale sarà la definizione di una metodologia per sfruttare un'architettura hardware/software economica ed estremamente versatile e un insieme di moduli assemblabili in modalità "plug-and-play" per costruire oggetti autonomi interessanti.