In seguito all’adroterapia per i tumori della base cranica e dei seni paranasali può verificarsi una tossicità cerebrale associata alle radiazioni, con conseguenti danni neurologici e neuropsicologici potenzialmente in grado di compromettere la qualità di vita dei pazienti e causare morbilità a lungo termine.
L’ipotesi principale del progetto, finanziato dal Ministero della Salute, è che una valutazione longitudinale multimodale dei pazienti sottoposti a terapia con particelle per i tumori della base cranica e dei seni paranasali con scale cliniche, test neuropsicologici e tecniche avanzate di risonanza magnetica ci permetterà di identificare i fattori di rischio per lo sviluppo della tossicità cerebrale.
Una delle maggiori sfide consiste nel trovare un equilibrio tra una lunga aspettativa di vita legata al tumore e la grave neurotossicità indotta dal trattamento. In questo contesto, l’adroterapia rappresenta l’esempio ideale, in cui i benefici terapeutici attesi e il rischio di danni al tessuto cerebrale devono essere attentamente considerati nella pianificazione dei trattamenti. In circa il 20% dei casi, il decorso della malattia è complicato dall’insorgenza di segni e sintomi neurologici che si manifestano nonostante l’irradiazione del tumore abbia avuto successo. Le caratteristiche cruciali dei disturbi neurologici, come le specifiche caratteristiche cliniche, cognitive e comportamentali, la gravità, la durata e l'evoluzione temporale, saranno chiarite in uno studio longitudinale con un’adeguata stratificazione per istologia del tumore e dosaggio del trattamento.
Altri obiettivi rilevanti del progetto sono l’acquisizione di una maggiore conoscenza dello spettro clinico della tossicità cerebrale, la possibilità di creare un modello predittivo degli esiti clinici rilevanti e la definizione dell’impatto di queste complicanze su diversi aspetti della qualità della vita.