Alphasat/TDP#5
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Data inizio: 23/02/2009
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Sommario
Il nuovo esperimento satellitare Alphasat - Aldo Paraboni (intitolato al compianto prof. Paraboni), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Agenzia Spaziale Europea, prevede l’imbarco a bordo della piattaforma Alphasat (il più grande satellite per telecomunicazioni mai realizzato in Europa) di due differenti apparati, uno per esperimenti sulla propagazione delle onde elettromagnetiche nelle bande Ka (20 GHz) e Q (40 GHz) e l’altro per esperimenti di comunicazioni in banda Q/V (40/50 GHz).
Il lancio del satellite (con il lanciatore Ariane 5) è previsto per il 25 luglio 2013. Entrambi gli esperimenti sono finalizzati alla raccolta di informazioni utili al progetto di tecniche di contromisura per fare fronte alle forti attenuazioni atmosferiche da utilizzarsi nei futuri sistemi satellitari operanti alle più alte bande consentite dalla presente tecnologia. In particolare, l’esperimento di propagazione per il quale l’Agenzia Spaziale Europea aveva nominato come Principal Investigator il Prof. Paraboni (sostituito successivamente dal Prof. Riva), prevede la raccolta simultanea in diversi siti europei di misure di attenuazione e depolarizzazione per studiare il grado di correlazione spaziale degli effetti atmosferici nei collegamenti via satellite.
Questo tipo d’informazione consentirà il dimensionamento dei sistemi satellitari che prevedano una risorsa comune a bordo (margine di potenza, banda, codifica, trasmissione a velocità variabile, ecc.) da assegnare dinamicamente ai terminali terrestri che si trovano in condizioni atmosferiche avverse a spese delle regioni che non richiedono allo stesso tempo nessuna risorsa addizionale. Le due principali stazioni riceventi italiane (dotate di antenne da 4.2 m di diametro) saranno installate a Tito (vicino a Potenza) e presso la stazione sperimentale del DEIB di Spino d’Adda. Presso il DEIB sarà inoltre installato l’ECC P (Experiment Control Center – Propagation) che controllerà l’intero esperimento di Propagazione.
La NASA, inoltre, installerà, sull’edificio del DEIB, una propria stazione ricevente che consentirà la realizzazione di ricerche comuni a partire dai dati americani e italiani raccolti congiuntamente.
L’Italia si è impegnata fin dall’inizio, con il supporto della Network of Experts in Radiopropagation (NOE) promosso da ESA, nel coinvolgimento del massimo numero di sperimentatori possibile in Europa.
Attualmente il prof. Riva coordina un gruppo di più di una dozzina di possibili sperimentatori europei, con i quali ha preparato un manuale di misure sperimentali all’interno dell’attività COST IC 0802 (di prossima pubblicazione). Il nuovo esperimento fornirà importanti risultati nel campo della ricerca sulla propagazione atmosferica alle iperfrequenze e sarà anche un importante banco di prova della collaborazione fra diversi enti di ricerca. Per la prima volta in Europa, si prevede l’analisi congiunta delle misure raccolte dalle stazioni europee. L’ASI ha dato mandato al gruppo di propagazione del Politecnico di Milano (in collaborazione con altri centri di ricerca in Italia) di sfruttare al meglio i dati raccolti.
Il lancio del satellite (con il lanciatore Ariane 5) è previsto per il 25 luglio 2013. Entrambi gli esperimenti sono finalizzati alla raccolta di informazioni utili al progetto di tecniche di contromisura per fare fronte alle forti attenuazioni atmosferiche da utilizzarsi nei futuri sistemi satellitari operanti alle più alte bande consentite dalla presente tecnologia. In particolare, l’esperimento di propagazione per il quale l’Agenzia Spaziale Europea aveva nominato come Principal Investigator il Prof. Paraboni (sostituito successivamente dal Prof. Riva), prevede la raccolta simultanea in diversi siti europei di misure di attenuazione e depolarizzazione per studiare il grado di correlazione spaziale degli effetti atmosferici nei collegamenti via satellite.
Questo tipo d’informazione consentirà il dimensionamento dei sistemi satellitari che prevedano una risorsa comune a bordo (margine di potenza, banda, codifica, trasmissione a velocità variabile, ecc.) da assegnare dinamicamente ai terminali terrestri che si trovano in condizioni atmosferiche avverse a spese delle regioni che non richiedono allo stesso tempo nessuna risorsa addizionale. Le due principali stazioni riceventi italiane (dotate di antenne da 4.2 m di diametro) saranno installate a Tito (vicino a Potenza) e presso la stazione sperimentale del DEIB di Spino d’Adda. Presso il DEIB sarà inoltre installato l’ECC P (Experiment Control Center – Propagation) che controllerà l’intero esperimento di Propagazione.
La NASA, inoltre, installerà, sull’edificio del DEIB, una propria stazione ricevente che consentirà la realizzazione di ricerche comuni a partire dai dati americani e italiani raccolti congiuntamente.
L’Italia si è impegnata fin dall’inizio, con il supporto della Network of Experts in Radiopropagation (NOE) promosso da ESA, nel coinvolgimento del massimo numero di sperimentatori possibile in Europa.
Attualmente il prof. Riva coordina un gruppo di più di una dozzina di possibili sperimentatori europei, con i quali ha preparato un manuale di misure sperimentali all’interno dell’attività COST IC 0802 (di prossima pubblicazione). Il nuovo esperimento fornirà importanti risultati nel campo della ricerca sulla propagazione atmosferica alle iperfrequenze e sarà anche un importante banco di prova della collaborazione fra diversi enti di ricerca. Per la prima volta in Europa, si prevede l’analisi congiunta delle misure raccolte dalle stazioni europee. L’ASI ha dato mandato al gruppo di propagazione del Politecnico di Milano (in collaborazione con altri centri di ricerca in Italia) di sfruttare al meglio i dati raccolti.