Nella società odierna un numero sempre maggiore di casi giudiziari penali è deciso facendo riferimento a conoscenze scientifiche utilizzate allo scopo di ricostruire la realtà fattuale sulla base di rilievi sperimentali e misurazioni (la c.d. prova scientifica), i cui risultati assumono un peso determinante nelle decisioni adottate.
La valenza sempre piu rilevante che le prove scientifiche stanno acquisendo nel contesto giudiziario si accompagna, com’è noto, ad una crescente fiducia da parte degli operatori giudiziari verso le informazioni ottenute con metodi scientifici di analisi. Tuttavia, supporre la maggiore affidabilità di tali evidenze in conseguenza della loro apparente maggiore oggettività rispetto ad altre prove (come ad esempio la testimonianza), è approccio sotto molteplici aspetti fallace. Anche la scienza ha i suoi limiti e non assicura una certezza assoluta, come invece tendono erroneamente a ritenere gli operatori giudiziari e, soprattutto, gli organi giudicanti.
In questo contesto, il progetto - dal carattere fortemente interdisciplinare - si propone di introdurre i concetti tipici della metrologia nel processo penale, in modo da garantire il migliore approccio possibile alla utilizzazione e valutazione della cd. prova scientifica. La metrologia è infatti, per sua stessa natura, la scienza ideale per offrire gli strumenti atti ad evitare i suddetti equivoci, aiutando sia gli specialisti sia i soggetti non tecnici a gestire l’incertezza che caratterizza qualsiasi misurazione. Non a caso il ruolo cruciale della metrologia in ambito forense è stato recentemente riconosciuto, negli U.S.A., dal Report elaborato dal Council of Advisors on Science and Technology del Presidente Obama. Mancano però nel nostro Paese riflessioni sulla “validità” dei risultati di prova (in particolare sul concetto di "incertezza di misura" e sui criteri per la sua valutazione). Il progetto ambisce a colmare tale lacuna.
A tal fine, una prima fase di ricerca è volta a evidenziare i problemi che la prova scientifica pone nella prassi giudiziaria. In un secondo momento, sulla base di risultati ottenuti, si analizzeranno i possibili contributi della metrologia negli snodi probatori più critici del processo penale. All’esito di questo approfondimento, anche di carattere teorico, seguirà la definizione di best practices e di linee guida idonee a garantire un corretto e proficuo impiego della metrologia nel giudizio penale.
Dal progetto (di rilevante impatto sociale/istituzionale) ci si attende anzitutto la creazione e la diffusione di una nuova cultura probatoria basata sul “dubbio metodico”, essenziale per prevenire bias cognitivi ed errori giudiziari, nonché l’elaborazione di un lessico comune per giuristi ed esperti, atto a favorire la comprensione reciproca, e infine la promozione di una specifica conoscenza dei limiti intrinseci di validità della prova scientifica ("validity in principle, and validity as applied" secondo i principi della metrologia).