AgriAir parte dalle valutazioni dell’Agenzia Europea per l’Ambiente che stima che in Italia l’inquinamento atmosferico sia responsabile di 90 mila morti premature all’anno, principalmente a causa delle elevate concentrazioni di particolato. Una frazione rilevante di questo particolato è prodotta in atmosfera dalle reazioni tra diverse componenti gassose, tra cui l’ammoniaca, quasi totalmente emessa dalle attività agricole e zootecniche.
Questo fenomeno caratterizza in modo particolare la Pianura Padana, dove i livelli di inquinanti atmosferici, in particolare polveri sottili, sono spesso critici, e determinano un impatto molto negativo sulla salute della popolazione. Esiste quindi una forte connessione tra la qualità dell’aria – e i suoi effetti sulla salute – e l’intera catena della produzione agroalimentare.
Il progetto, grazie all’elaborazione di una grande mole di dati ambientali, economici e sociali e tramite l’utilizzo di un sistema di modellistica integrata, intende supportare i decisori nella scelta delle misure efficienti di riduzione delle emissioni da agricoltura e zootecnia, valutando le possibili soluzioni tecnologiche, energetiche e comportamentali, in termini di costi e benefici, impatti sulla salute, risparmio di energia e di combustibili fossili.
Un altro obiettivo non meno importante è la definizione e implementazione di strumenti di comunicazione, citizen engagement e citizen science per sensibilizzare sia i portatori di interesse sia la popolazione.
Il progetto AgriAir è finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Data Science for Science and Society” ed è coordinato dall’Università degli Studi di Brescia.