RIAT+
Responsabile:
Ricerca UE FP7
Ruolo DEIB: Partecipante
Data inizio: 01/01/2009
Durata: 60 mesi
Sommario
I Piani di azione per la qualità dell'aria della Regione Lombardia (PRIA), dell’Emilia-Romagna, dell’Alsazia in Francia, della regione di Porto (Portogallo) o di quella di Bruxelles in Belgio utilizzano il software RIAT+ (Regional Impact Assessment Tool) sviluppato nell’ambito dei progetti europei OPERA e APPRAISAL, ai quali il DEIB ha partecipato insieme a vari partner nazionali e internazionali.
RIAT+ è uno strumento di calcolo sofisticato che consente alle agenzie ambientali di sperimentare velocemente piani alternativi di riduzione delle emissioni per identificare le tecnologie più efficienti da implementare. Questo risultato è ottenuto con l'utilizzo di reti neurali che replicano i risultati dei modelli generali di trasporto e di diffusione in ciascuna regione. Questi, a loro volta, rappresentano l’insieme delle reazioni fisico-chimiche non lineari che determinano la presenza di inquinanti secondari (particolato e ozono), ma sono troppo complessi per consentire la sperimentazione delle conseguenze di interventi alternativi nei diversi settori di emissione con la rapidità necessaria a supportare efficacemente gli organi decisionali.
L’applicazione alla regione dell’Alsazia, ad esempio, ha mostrato come i settori sui quali intervenire prioritariamente per la riduzione dell’inquinamento da ossidi di azoto siano quelli delle sorgenti mobili (es. aerei, macchine agricole,…) e dell’industria di trasformazione e dell’energia. Con un investimento annuo di circa 11 M€ in misure di riduzione delle emissioni, si potrebbe ridurre la concentrazione media annua nelle aree più sensibili della regione di circa l’11%.
RIAT+ è uno strumento di calcolo sofisticato che consente alle agenzie ambientali di sperimentare velocemente piani alternativi di riduzione delle emissioni per identificare le tecnologie più efficienti da implementare. Questo risultato è ottenuto con l'utilizzo di reti neurali che replicano i risultati dei modelli generali di trasporto e di diffusione in ciascuna regione. Questi, a loro volta, rappresentano l’insieme delle reazioni fisico-chimiche non lineari che determinano la presenza di inquinanti secondari (particolato e ozono), ma sono troppo complessi per consentire la sperimentazione delle conseguenze di interventi alternativi nei diversi settori di emissione con la rapidità necessaria a supportare efficacemente gli organi decisionali.
L’applicazione alla regione dell’Alsazia, ad esempio, ha mostrato come i settori sui quali intervenire prioritariamente per la riduzione dell’inquinamento da ossidi di azoto siano quelli delle sorgenti mobili (es. aerei, macchine agricole,…) e dell’industria di trasformazione e dell’energia. Con un investimento annuo di circa 11 M€ in misure di riduzione delle emissioni, si potrebbe ridurre la concentrazione media annua nelle aree più sensibili della regione di circa l’11%.
Risultati del progetto ed eventuali pubblicazioni scientifiche/brevetti
Il software è stato premiato dall’Unione Europea come uno dei migliori progetti Life+ del 2014.
Può essere liberamente scaricato dal sito www.operatool.eu.
Può essere liberamente scaricato dal sito www.operatool.eu.